sabato 27 ottobre 2012

Mettā e Counseling


Mettā e Counseling

“Quando una persona capisce di essere sentita profondamente, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Io credo che, in un senso molto reale, pianga di gioia. È come se stesse dicendo: «Grazie a Dio, qualcuno mi ascolta. Qualcuno sa cosa vuol dire essere me».
Carl Rogers

Una mente sana è il migliore guadagno.
L’appagamento è la risorsa più preziosa.
Un amico fidato è il migliore congiunto.
Una libertà senza condizioni è la massima beatitudine.”
Dal Dhammapada

Il Counseling è una forma di relazione d’aiuto nata in ambito scolastico negli anni ’30 ’40, negli Stati Uniti, ad opera di Rollo May; l’intento era trovare una strada percorribile nel contrastare le difficoltà di apprendimento dei ragazzi. Successivamente, sia i fondamenti teorici, sia gli ambiti di intervento del Counseling, si sono ampliati notevolmente con l’aiuto di nuovi riferimenti, fino a divenire un’attività di competenza relazionale volta ad agevolare l’autoconoscenza e lo sviluppo ottimale delle risorse personali, per migliorare il proprio stile di vita e renderlo più soddisfacente e creativo.
Il Counselor accompagna e favorisce lo sviluppo e l’organizzazione delle potenzialità del Cliente; il Cliente prende in carico sé stesso e il Counselor guida con Empatia e Rispetto il Cliente a ritrovare la libertà di essere sé stesso.
Carl Rogers, fondatore della terapia non direttiva e centrata sul Cliente, sviluppa il suo pensiero sulle basi della psicologia umanistico-esistenziale; egli definisce le modalità di intervento di Counseling rogersiano, stabilendo tre qualità e/o disposizioni indispensabili necessarie e sufficienti nel Counselor:
-       Accettazione incondizionata: atteggiamento di ricettività, astensione dal giudizio: ”io ti accetto per quello che sei; tu hai la libertà di essere ciò che sei ed io non ti porto in nessuna direzione che tu non abbia ben chiara dentro di te”. Sacralità dell’altro per come è.
-       Empatia: la capacità di percepire la dimensione del cliente come fosse la propria, senza perdere di vista il “come se...”: ”riesco a mettermi nei tuoi panni e te lo faccio sentire ma non sono te”.
-       Autenticità: essere senza apparenze o facciate; essere trasparenti, essere davvero se stessi nella relazione di aiuto piuttosto che cercare di comportarsi da esperti. Ciò comporta la capacità di riconoscere i propri sentimenti nel loro manifestarsi: quello che io dico lo devo sentire, mi corrisponde.

Mettā nella filosofia buddhista è la disposizione amorevole, non condizionata, verso gli altri, che racchiude in sé le tre qualità richieste dal metodo rogersiano. Il Mettā si sviluppa attraverso una tecnica di meditazione, il Mettā Bhāvanā (coltivazione del mettā), incentrata sul respiro, avente come obiettivo il rafforzamento della capacità di Compassione; prima ancora di fare pratica di Mettā verso gli altri, si fa pratica verso sé stessi per sviluppare l’auto-accettazione e la capacità di vedere con benevolenza se stessi, in un secondo tempo ci si rivolge verso le persone amate, poi verso gli sconosciuti e infine, la parte più difficile, verso i propri nemici. Ecco perché la pratica di Mettā può essere anche una soluzione nella gestione della rabbia, poiché passo dopo passo conduce al Perdono, attraverso una comprensione profonda ed accettazione, di sé stessi e di tutti gli esseri.
Mettā è una pratica pacificatoria che contribuisce al benessere e alla serenità personale e relazionale.
Un atteggiamento di caring verso l’altro è impossibile da parte di un Counselor che non lo abbia sviluppato attraverso sé stesso, che non si sappia valorizzare, auto-contenersi e credere nelle proprie potenzialità. Questa attitudine contiene già in sé le altre due: autenticità ed empatia.
Una persona che ha sviluppato profondamente Mettā, necessariamente, è una persona congruente ed empatica. Nell’accettazione amorevole e incondizionata dell’altro è implicita l’empatia, che ha radici ad un livello ancora più profondo nella pratica e sviluppo della Compassione, verso sé e verso l’altro.
La pratica e lo sviluppo di Mettā è anche una buona risposta alle critiche fatte a Rogers sulla improbabilità di coesistenza di un sentimento di accettazione incondizionata e autenticità. Mettā insegna a livello profondo che ognuno ha il diritto di essere sé stesso e di vivere secondo il suo punto di vista; questa disposizione corpo/mente e Anima, probabilmente, farà da contrappeso al vissuto che ha creato il disagio nel Cliente, ovvero, a quei vissuti di non accettazione incondizionata operati dalle principali figure di riferimento che hanno indotto un comportamento finalizzato ad ottenere tale accettazione, ma che, di contro, hanno allontanato dal vero sé, provocando quindi disagio nella persona in bisogno.
Sviluppare Mettā ci aiuterà ad essere autenticamente accettanti e contenitivi e questo aiuterà il Cliente a fruire di una profonda esperienza riparativa di accettazione e di poterla finalmente introiettare verso sé stesso, per compiere un primo passo verso la Consapevolezza di sé, indispensabile in un processo di sviluppo ed evoluzione.

Lucilla Loddi
ArtCounselor , Agevolatore nella relazione di aiuto, con Diploma Internazionale EAC conseguito presso la Scuola Superiore di Formazione in Counseling Espressivo e Arte-terapia A.S.P.I.C di Roma. Formazione in DanceCounseling e DanzaMovimentoTerapia A.S.P.I.C di Roma.
Iscritta al CNCP (Coordinamento Nazionale Counselor Professionali) n°2434
Dirigente-istruttore di Yoga UISP/CONI n°121214960

Ha strutturato nel tempo, avvalendosi delle competenze acquisite nelle diverse esperienze, un percorso esperienziale, individuale e di gruppo, che utilizza arte, movimento e meditazione concentrata sui centri energetici della psicofisiologia indiana. Tale percorso esperienziale è volto al riequilibrio bioenergetico, allo sviluppo interiore e al benessere psicofisico definito NataRaja Yoga o YogaDanza.

tel 3202104307

Spazi di pratica a Roma:
Meditazione tutti i giovedì alle 8.30
NataRaja Yoga tutti i mercoledì alle 19.00

venerdì 26 ottobre 2012

ॐ Yoga-Danza ॐ corso settimanale a Roma Ottaviano

Yoga-Danza - corso settimanale: tutti i mercoledì alle 19.00

Nata Raja Yoga

Lo Yoga incontra la Danza e il Counseling
un percorso esperenziale, individuale, di coppia e di gruppo,
che utilizza Arte, Movimento e Meditazione concentrata sui centri energetici della psicofisiologia indiana, volto al riequilibrio bioenergetico, allo sviluppo interiore e al benessere psicofisico.


raccomandiamo sempre la prenotazione lasciando il vostro recapito telefonico, poichè gli incontri sono riservati ad un massimo di 8 persone
informazioni e prenotazioni:
3202104307 (anche tramite sms)
info@yogadanza.it

indossate abiti comodi, potete cambiarvi anche da noi
vi consiglio di portare:
- calzini antiscivolo, se li avete
- una copertina/plaid
- telo coprimaterassino
- se lo preferite portate il vostro materassino (altrimenti disponibili in sede)


COSTI
Il corso ha un costo mensile di 45 euro (30 per chi frequenta il corso istruttori) o 15 euro a incontro
Gli incontri sono riservati ai soci ADYCA, pertanto bisognerà effettuare il tesseramento ad un costo di 10 euro.

DOVE
Il corso si svolgerà presso ADYCA.asd (riconosciuta dal CONI)
Via Famagosta 6 (il primo numero 6 da via Barletta)
citofonate ad A.D.Y.C.A. il citofono unico accanto alla plancia condominiale
Roma, Metro Ottaviano San Pietro

Namaste

giovedì 25 ottobre 2012

Formazione istruttori YogaDanza - preiscrizioni aperte

L'A.D.Y.C.A. propone il percorso di formazione “DALLA CURA DI SE' ALLA RELAZIONE D'AIUTO” sviluppato in moduli, distribuiti in un trienno, che condurrà al diploma di Art Counselor è possibile altresì fermarsi al primo anno ed ottenere un Attestato di Operatore Olistico o al secondo anno, conseguendo la certificazione di Istruttore di YogaDanza.

http://www.facebook.com/events/452360248140039/

STRUTTURA DEL CORSO

Il monte ore complessivo per la formazione per gli Istruttori di YogaDanza 900 ore nel biennio.

Le ore comprendono per ogni annualità, le materie teoriche e le attività esperenziali, di tirocinio didattico/professionale e di supervisione, ed ore di ricerca, studio e compilazione della tesi finale.


In sintesi per ogni anno:

10 week-end di due moduli (sabato e domenica) un residenziale di 4gg (4 moduli) teorico-esperenziali per un totale di 192 ore

tirocinio didattico-professionale e supervisione 68 ore

ricerca, studio e compilazione della tesi finale 130 ore (180 al III anno)

iter di sviluppo personale: 60 ore tra percorso individuale e/o di gruppo con un Counselor riconosciuto dalla scuola o albi/registri Counselors. Sono riconosciuti, per il monte ore annuale, tutti i laboratori tenuti all'interno della nostra scuola, ma per ricevere la certificazione di Istruttore Yogadanza, sono necessarie 40 ore l'anno di pratica (80 nel biennio)
il costo dell'iter personale non è incluso nella retta.

tutte le informazioni necessarie:
https://sites.google.com/site/adycaasd/team/nome-3/yogadanza-forum
https://sites.google.com/site/adycaasd/home/formazione

www.yogadanza.it

E' possibile cominciare l'iter personale di pratica nello YogaDanza, tutti i mercoledi alle 19.00
http://www.facebook.com/events/194249654043233/

Informazioni:
info@yogadanza.it
3202104307

sabato 29 settembre 2012

Riflessioni per la pratica in Purnima



« L'Uno, senza gradazioni di colore,si manifesta - attraverso un disegno segreto, multicolore, - effetto del suo molteplice potere [śakti]. - Che l'Essere risplendente, in cui si dissolvono i mondi - e da cui un giorno rinasceranno, - ci conceda la luce dell'intelligenza. »


(da Śvetāśvatara Upaniṣad, IV, 1)

"Chi sono?"... forse è l'unica domanda possibile, che possa aprire un varco verso un sincero percorso di evoluzione spirituale, individuarsi nel qui e ora, realizzare la totale presenza oltre i condizionamenti, le giustificazioni e tutti quegli ostacoli che l'ego pone sulla nostra strada.

Essere totalmente in ciò che accade, nel preciso momento in cui accade, abbandonando il lavorio mentale, essere presenti a se stessi, nel silenzio della propria essenza più intima.

Questo è l'obiettivo della mia sadhana, la mia pratica quotidiana.

Penso inoltre che un vero percorso spirituale, non possa prescindere dalla conoscenza, accettazione, contenimento e integrazione della propria identità egoica.
Un percorso spirituale è un percorso di sperimentazione del Sè, e per giungere al Sè spesso è necessario rompere il guscio/corazza costruito dalle nostre esperienze psicoemotive elaborate dal nostro ego, attive fin dalla nostra esistenza intrauterina. Quelle esperienze che hanno influenzato e costruito la nostra identità sociale, le nostre Maschere/ombra come le definiva Jung o ancora le corazze caratteriali individuate da Reich e in seguito da Lowen, non consapevolizzate, rischiano di farci perdere la nostra vera strada.

Sciogliere condizionamenti e dolori, elaborarli, ci consente l'accesso a quello stato di abbandono e percezione di essere parte di un Tutto, Aham, riconoscersi onda tutt'uno con l'oceano, riconoscere quella scintilla divina dentro di sè, danzare la Vita al ritmo di Spanda, la vibrazione primordiale, una danza cosmica, come quella rappresentata simbolicamente dal dio Shiva Nataraja danzante, nella sua libertà di creare, mantenere e riassorbire l'Universo, espressione giocosa del su spirito (Svātantrya).

Danzerò alla Luna, con questa consapevolezza, nel Silenzio del mio cuore, riconoscendomi nel mio piccolo Sè, quale espressione della creatività divina, piccola onda, parte di un immenso oceano di Conoscenza.

Ayubowan

Lucilla

venerdì 6 luglio 2012

Essere onda...

Divenire onda, lasciarsi andare al movimento, dolcemente entrare nell'essere il movimento e percepire le energie che si muovono avanti e indietro.
Fluire e adattarsi all'ambiente che ci pervade, lasciarsi trasportare dal vento, e tornare.
Sentire l'onda crescere da dentro ed esprimere la sua forza, la propria forza.

Danzo il mio essere acqua,
che dona fertilità alla terra, ad essa mi abbandono e abbraccio.
Oggi voglio essere onda che ogni residuo spazza via.

Buona Danza della Vita
Sat Sukh

Namaste

martedì 3 luglio 2012

Rituale di passaggio in Guru Purnima 2012


Questa trascorsa è stata la notte più luminosa dell'anno, una notte speciale per chi si appresta sul sentiero dello Yoga e un momento speciale per cominciare la pratica.
Quest'anno ha coinciso con diversi momenti speciali per una dolce e cara amica, che ha condiviso con noi un piccolo rituale di passaggio (per il quale la rigrazio con amore <3), che era molto in linea con la Luna : )
Il sostantivo Guru infatti è composto dalle due sillabe, o semi, gu e ru, rispettivamente avidyā, il buio dell'ignoranza, intesa come non conoscenza, che non da retta visione e di contro ru la dissipazione di quel buio. Chi riesce in questa impresa viene definito Guru e forse un po' rispecchia i nostri propositi di questa magica notte trascorsa, nella quale gli Indù ringraziano e celebrano Vyasa, i buddhisti Gautama e noi il nostro Maestro Interiore.
In effetti in questo io credo, in quel numinoso presente in ognuno di noi e la considero l'unica guida possibile, certamente possiamo imparare da chi ha già percorso una strada simile alla nostra, probabilmente possiamo imparare da chiunque, ma chi veramente sa cosa è migliore per noi, è la nostra Guida Interiore, l'Ātman il nostro Sé più vero.

Tornando a casa ho viaggiato sotto la Luna e ripensato ai miei propositi.
E' proprio reale la relazione di questo astro con l'inconscio, sotto la sua influenza è dolcemente e silenziosamente emerso, da dentro di me, un quesito: è proprio reale il tuo proposito? E' realmente per te il tuo proposito?
Si, credo che lo sia, ma qualcosa di ancora più profondo è spuntato come un piccolo germoglio, ed è sbocciato come un piccolo fiore: ...incanto.
Si, quello che più mi manca negli ultimi tempi è un incanto perduto nelle corse quotidiane e nelle responsabilità, quella capacità di osservare e godere delle piccole meraviglie che la Vita ci offre, il piacere del percorso. Fermarmi e prendermi il piacere di vivere, quel piacere tantrico, lunare, che celebri Spirito e materia, Puruṣa e Prakṛti, Anima e Corpo nella pienezza dell'integrazione.
Spero che la Luna mi riporti ogni sera al mio Sè, ricordandomi questa magia quotidiana:

Om Som Somaya Namah

Grazie piccola Tara e buona strada
Grazie a tutte le Animepresenti con le quali ho avuto la fortuna di cantare

Namaste



lunedì 2 luglio 2012

ॐ YogaDanza:: il mantra cantato e danzato


venerdì 13 luglio alle ore 19.00 
presso 
ॐ Accademia Danzamovimentoterapia Yoga-Danza Counseling & Arteterapie ॐ


http://www.facebook.com/events/434491266584884/

“Talvolta dobbiamo riposarci da noi stessi,
guardando in profondità dentro di noi, da una distanza artistica;
dobbiamo saper ridere e piangere di noi;
dobbiamo scoprire l’eroe e anche il buffone
che si nasconde nella nostra passione di conoscenza;
dobbiamo ogni tanto essere contenti della nostra pazzia,
se vogliamo poter essere ancora contenti della nostra saggezza.”
(Nietzsche)

Nel ciclo "Il Corpo come Mappa Artistica del Sè":
<< ॐ SHABDA: il canto e l'ascolto dell'Anima attraverso lo YogaDanza>>

venerdì 13/07/2012
h 19.00
Il senso dell'udito ci mette in relazione con un piano vibratorio della nostra esperienza sensoriale, con il V elemento: l'etere, che gli indiani chiamano Akasha, uno dei "cinque grandi elementi", la cui principale caratteristica è Shabda, il suono ed è l'elemento che veicola il Prana: l'energia vibratoria che permea l'intero Universo, che assumiamo in noi attraverso il respiro, che ci anima e ci connette con il Tutto, ci nutre, ci permette di esprimerci e pone in risonanza la nostra Identità Creativa, con la nostra Spiritualità.
Nella psicofisiologia indiana l'udito viene associato al centro energetico collocato all'altezza del plesso faringeo, Vishuddha, il Purissimo, che governa voce e udito, ovvero le capacità di esprimersi appropriatamente e di saper ascoltare, ma anche il saper abbandonarsi al nutrimento che arriva dall'alto.
Attraverso questo senso esploreremo le nostre qualità di natura, il potere personale e la dolcezza, la comunione con gli altri, l'ascolto del proprio spazio interiore, l'energia vocale e lo stato meditativo condiviso.
Le parole chiave, obiettivo di questa esperienza, saranno:
COMUNICAZIONE mente-corpo
ESPRIMERE i propri sentimenti, accettarli quali essi siano, scoprire la propria IDENTITA' CREATIVA
RISONANZA con il gruppo in uno spazio protetto e non giudicante
MEDITAZIONE danzata, spontanea, scoperta dello spazio profondo dentro di sé

http://www.yogadanza.it/yoga-danza.html

gli incontri sono a numero chiuso, è quindi necessario prenotare
informazioni e prenotazioni: 3202104307 oppure a info@yogadanza.it

si rilascia attestato di frequenza
e il percorso viene riconosciuto come monte ore per il Master triennale Yoga Danza Counseling e Arteterapie, per il corso biennale di Istruttore in YogaDanza e per il corso annuale di Operatore Olistico
https://sites.google.com/site/adycaasd/team/nome-3/yogadanza-forum

presso A.D.Y.C.A.
Via Famagosta 6
Roma

giovedì 3 maggio 2012

Laboratori di maggio

Questo mese la nostra Newsletter è dedicata al corpo, con articoli e laboratori interessanti
troverete tutto a questo link:
http://www.scribd.com/doc/92069279/Newsletter-Maggio1















Namastè
Lucilla
NataRaja Yoga e Arteterapie
Tel 3202104307
info@yogadanza.it
www.yogadanza.it
http://yoga-danza.blogspot.it/
www.artcounseling.it
su Facebook :
http://www.facebook.com/yogadanza.counseling

mercoledì 2 maggio 2012

l'Aperitivo del Ben-Essere: 19 Maggio dalle 18.00


l'Aperitivo del Ben-Essere:
19 Maggio dalle 18.00 alle 21.00
"Tramonto indiano"
Aperitivo indiano
Mantra danzato condotto da Nataraja Yoga Counseling Arteterapie
e “assaggi” di Massaggio Ayurvedico da Grace Salerno

prenotazione necessaria:
info@yogadanza.it
3202104307

ॐ SHABDA: il canto e l'ascolto dell'Anima attraverso lo YogaDanza


Carissimi
vi ricordo che per poter partecipare a questo incontro di Danza e Voce, del ciclo "Il Corpo come Mappa Artistica del Sè":



sabato 12/05/2012 h 14.30

è necessario prenotare entro giovedì 10 maggio, per permetterci di poter organizzare tutto al meglio
informazioni e prenotazioni: 3202104307 oppure a info@yogadanza.it

Le parole chiave, obiettivo di questa esperienza, saranno:
COMUNICAZIONE mente-corpo
ESPRIMERE i propri sentimenti, accettarli quali essi siano, scoprire la propria IDENTITA' CREATIVA 
RISONANZA con il gruppo in uno spazio protetto e non giudicante
MEDITAZIONE danzata, spontanea, scoperta dello spazio profondo dentro di sé

http://www.yogadanza.it

si rilascia attestato di frequenza
e il percorso viene riconosciuto come monte ore per il Master triennale Yoga Danza Counseling e Arteterapie, per il corso biennale di Istruttore in YogaDanza e per il corso annuale di Operatore Olistico
https://sites.google.com/site/adycaasd/team/nome-3/yogadanza-forum

se volete dare un'occhiata alle nostre News di Maggio:
http://www.scribd.com/doc/92069279/Newsletter-Maggio1

Namastè
Lucilla

lunedì 30 aprile 2012

::: Consapevolezza di sé e autopercezione corporea :::



A volte capita di non fare troppo caso ai nostri stati emozionali, siamo assorbiti problemi pratici o relazionali, spesso è difficile ritrovare la semplicita' interiore quello spazio e momento di silenzio per capire quale strada stiamo percorrendo nella nostra vita: la visione olistica dell’esistenza ci rivela che tutto il nostro vissuto, le nostre esperienze, sono collegate come una mappa interattiva: il nostro corpo.
Osservando attentamente nostro corpo scopriamo che su di esso è scritta la storia della nostra esistenza, dall’osservazione e attenzione al corpo abbiamo accesso alla memoria corporea e alla sua potenzialità di poter guarire eventi presenti e passati. La psicosomatica, la bioenergetica e nell'ambito di tutte le terapie a mediazione corporea c’è un nuovo modo di concepire il corpo come mezzo di trasformazione e di crescita, si è andata creando una anatomia basata sull'esperienza, queste teorie ci insegnano che in esso si possono leggere le tappe e gli adattamenti individuali alle difficoltà incontrate e come intervenire per ripristinarne l’equilibrio. Le tensioni muscolari croniche non sono altro che il corrispettivo fisico di un malessere o conflitto psichico, questi si strutturano nel corpo limitando il respiro e il movimento. Attraverso esperienze traumatiche infantili lentamente si strutturano le tensioni fino a cronicizzarsi e divenire parte della struttura corporea e quindi psichica. Ristabilire un contatto, la percezione fisica, emozionale ed energetica e la rappresentazione del proprio sé corporeo sono fondamentali per intraprendere la strada verso l’equilibrio interiore, che ci permette di assaporare la vita nella sua interezza.
Inizialmente anche Freud riconobbe l’importanza del rapporto mente/corpo e sperimentò interventi attraverso il massaggio, tecnica che successivamente abbandonò privilegiando la terapia verbale, contemporaneamente Georg Groddek, anche prima di intraprendere la tecnica psicoanalitica, interveniva sui pazienti con una tecnica di massaggio profondo, abbinando successivamente tecniche verbali e corporee come una più ricca possibilità di accesso verso il risanamento, con l’obiettivo di raggiungere l'inconscio del paziente: quell'Es, considerato la forza unificante che sta dietro la mente e il corpo.
Fu lui ad introdurre il concetto di difesa corporea, mutuando da Freud il concetto di rimozione psicologica, ne individua la trasmissione sul piano fisico di tre tipologie: la controattivazione (irrigidimento muscolare temporaneo); la contrattura cronica e l’affievolirsi della respirazione.
Nello stesso periodo Ferenczi inizialmente sviluppa la tecnica attiva nella quale invita i suoi pazienti a reprimere alcuni movimenti o modificare posture, mentre dopo il suo incontro con Groddek, comincerà a lavorare sulla tecnica regressiva aiutando il paziente a svelare i traumi rimossi.
Negli anni 20, in Germania, Rudolf Laban, un danzatore, concentrò il lavoro sul corpo attraverso il libero movimento espressivo e insieme Elsa Gindler , che proponeva un lavoro corporeo sulla consapevolezza delle percezioni, gettarono le basi per le scuole di psicoterapia corporea.
Ma il primo ad elaborare un quadro teorico e una metodologia specifica fu W. Reich nel 1935. Freud per spiegare le resistenze del paziente e gli insuccessi terapeutici ipotizzò l’esistenza di un istinto di morte, Reich, suo allievo, contrappose la teoria che le resistenze erano atteggiamenti difensivi iscritti nel corpo sotto forma di armatura caratteriale, il suo obiettivo diviene il ripristino della potenza orgastica: la capacità di abbandonarsi completamente al piacere sessuale. Reich stravolge la relazione terapeutica, abbandona il rifiuto di toccare i pazienti, pone una maggiore attenzione al linguaggio non verbale, cerca di capire le emozioni dell’altro imitandone le espressioni e da una grossa valenza alla respirazione.
Individua 7 blocchi nel corpo identificandoli come armatura caratteriale: testa; anello orale; muscolatura del collo; torace; diaframma; ventre; bacino.
Suo autorevole successore è Alexander Lowen che negli anni 50 elaborò l’analisi bioenergetica che alla pressione e manipolazione delle tensioni muscolari introdusse le posizioni di stress, dalla cui vibrazione ottenuta osservò come i blocchi muscolari impedivano il libero fluire dell’energia con conseguente perdita di vitalità e personalità, elabora quindi il principio di identità attraverso il quale da un tentativo iniziale, da parte dell’individuo, di autoaffermazione e conseguente risposta negativa dell’ambiente, la reazione organistica porta alla negazione di sè e ad un processo di adattamento. Lo schema comportamentale diviene atteggiamento caratteriale vincolato da: controllo; bisogni fondamentali; risposte dell’ambiente; reazione dell’individuo.
I concetti fondamentali dell’analisi bioenergetica sono:
- Vibrazioni: stato di eccitazione energetica fluida nel corpo nello stato di buona salute psicofisica
- Grounding: contatto tra individuo e realtà, radicamento al suolo e spostamento del centro di equilibrio nella zona del plesso solare
- Respirazione: onda respiratoria che parte dalla zona pelvica alla bocca rilassando tutto il corpo
- Sessualità: riflesso d’orgasmo, movimento oscillatorio spontaneo della pelvi
- Autoespressione e contatto: esprimere liberamente le proprie emozioni, controllarle e usarle in maniera appropriata, contatto col corpo
Lowen amplia il lavoro di Reich sul carattere individuando cinque tipi fondamentali di strutture caratteriali, che nascono dal negativo incontro tra bisogni/diritti del bambino con l'ambiente: Schizoide (evitante); Orale (bisognoso); Psicopatica (narcisista); Masochista (compresso) e Rigida. La valutazione della persona avviene analizzando forma, struttura e movimento, cioè tramite il contenuto verbale nella sua espressione, l’analisi statica della forma del corpo, fisiognomica, postura, respirazione dell’analisi dinamica del movimento del corpo nei movimenti usuali, aggressivi, delicati e sessuali .
John Pierrakos anche lui allievo di Reich, collaborò inizialmente con Lowen per poi dedicarsi ad un lavoro di integrazione tra terapia e spiritualità, sviluppando la terapia corenergetica integrando le teorie psicocorporee con le teorie orientali.
E’ indubbio che la ricerca scientifica vada avviandosi verso una sintesi olistica come dimostrano le moderne psicologia e terapia transpersonali attraverso una epistemologia dinamica, in cui si possa avere a disposizione un continuum di approcci psicologici diversi a seconda della diversa natura dei fenomeni d’interesse. Lo scopo di questo tipo di approccio è avere una visione globale e non frammentata dell’essere umano. (Giusti, Carolei, 2005)
La spiritualità quindi, attualmente, viene finalmente integrata nel lavoro terapeutico, come aspetto imprescindibile del benessere dell’individuo.

Lucilla Loddi
Counseling Espressivo e Arteterapie, Tecniche di riequilibrio psicocorporeo, Nata Raja Yoga

Laboratorio di Maggio
sab, 12 Maggio, 14:30 – 17:00

tutti i giovedi dalle 8.15 alle 9.15
tutti i venerdi dalle 19.00 alle 20.00


Informazioni e prenotazioni:
3202104307

Libro consigliato:

Arrendersi al Corpo
Il processo dell'Analisi Bioenergetica
Alexander Lowen
Prezzo € 18,00
Astrolabio Edizioni
Libro - Pagg. 260

Arrendersi al Corpo, Ordina dal Giardino dei Libri

::: Il corpo come mappa simbolica dell’anima :::



Con la nascita della Psicologia Umanistico-Esistenziale negli anni 60 si comincia a dare voce agli apetti più elevati dell’essere umano quali: libertà; spiritualità; creatività e decisionalità. Si possono rilevare delle analogie tra i concetti spirituali dell’Induismo e del Buddhismo e quelle che secondo la Psicologia Umanitico-Esistenziale vengono definite le cinque costrizioni fondamentali dell’essere umano dalle quali egli non può prescindere: Concetto di finitudine (del quale bisognerebbe farne esperienza emotiva); concetto di responsabilità; concetto di imperfezione; concetto di assurdo (ambiguità e ambivalenza); concetto di solitudine (strutturale). Ma anche in altri punti fondamentali quali la centralità dell’essere umano, la tendenza attualizzante ed il concetto olistico di organismo mente/corpo.
La filosofia indiana ci suggerisce anche qualcosa di più importante, e cioè che il corpo è il tempio della nostra anima e come tale bisognerebbe averne cura.
Al di la di ogni specifico credo religioso e indipendentemente dalla religione di appartenenza, o meno, il concetto di spiritualità individuale è qualcosa che difficilmente può prescindere dal nostro benessere.
Gli antichi Rishi indiani non potendosi avvalere di una realtà rivelata dall’alto, hanno intrapreso, da migliaia di anni, un processo introspettivo, alla ricerca della realtà e delle risposte ai misteri della loro esistenza, sviluppando empiricamente teorie filosofiche anticipando intuitivamente e sorprendentemente la scienza della fisica occidentale  e diversi sistemi che mirano all’autorealizzazione individuale, ai quali le moderne tecniche di intervento psicologico fanno spesso riferimento e ne utilizzano numerosi strumenti pratici.
Attraverso il mio percorso personale di ricerca spirituale, ho avuto modo di sperimentare la validità squisitamente semplice e pratica delle teorie orientali e quanto queste possano essere un grande aiuto in ogni tipo di difficoltà che la vita ci riserva e ci spinge ad affrontare, pena: il malessere interiore, fisico e la difficoltà di adattamento.
Ma per l’utente occidentale l’approccio mistico non è un percorso facilmente abbordabile, soprattutto in questa epoca del consumismo sfrenato e dell’imprescindibile valore estetico.
Ho ritenuto opportuno inserire la teoria dei centri energetici psicorporei indiani, i Chakra, in un approccio più “occidentale”, nel tentativo di realizzare un’applicazione concreta all’interno di un percorso di Counseling espressivo sia individuale che di gruppo, quale struttura organizzativa per la sua valenza pratica simbolica, come metafora dell’evoluzione della coscienza individuale, come mappa geografica dell’individuo e utilizzare questa mappatura anche come proiezione della percezione di sé iscritta sul proprio corpo nella quale divengono osservabili i diversi aspetti della vita, cioè le sfere: fisiologica, affettiva, sociale, emotiva, culturale, cognitiva e spirituale, quale punto di partenza alla individuazione e realizzazione di una cartografia individuale, unica, irripetibile e in continua trasformazione, una configurazione gestaltica in progress.
Utilizzando il sistema dei Chakra si affrontano progressivamente: le dinamiche, le incidenze emotive, fisiche e spirituali correlate a ciascun centro energetico e l’incidenza di eventuali disequilibri; viene esaminato il vissuto individuale in relazione agli aspetti del chakra; nonchè sperimentate le tecniche orientali e non , utili nel riequilibrio energetico specifico e nel cambimento; e restituzione grafica del vissuto nel contesto del chakra in esame con ricostruzione finale dei passaggi operati.
“La bellezza del sistema dei chakra consiste nella sua multidimensionalità. Questi squilibri possono essere affrontati verbalmente attraverso la discussione, fisicamente attraverso il lavoro con il corpo e il movimento, spiritualmente attraverso la meditazione, emozionalmente esplorando i sentimenti, visualmente attraverso le immagini, con l’udito attraverso i suoni e attualizzati attraverso compiti nel mondo esterno, che rafforzano certe aree della nostra vita.”  (Anodea Judith, 1996).
Oggi i chakra sono un concetto diffuso, non è una novità che propongo, almeno non quanto pensassi prima di approfondire questa ricerca, come abbiamo visto precedentemente anche Jung si è occupato ampliamente della validità delle discipline orientali e dei centri energetici. Ci sono diversi autorevoli testi in cui, più in generale, vengono paragonate le teorie psicoanalitiche alle discipline orientali e piu specificatamente allo yoga, uno di questi è un saggio di due monaci buddhisti psicoterapeuti e uno psichiatra, Swami Rama e Swami Ajaya e Rudolph Ballentine, in cui viene sottolineatata e dimostrata la complementarietà tra yoga e psicoterapia, apportandone anche un esempio di applicazione clinica in un programma sperimentale di trattamento in internato per pazienti con mancanza di controllo degli impulsi .
La mia diretta esperienza tra chakra e psicologia si è strutturata anche seguendo i seminari di formazione dello psicologo bioenergetico Romano Sartori sull’Olodanza, una forma di danza movimento per l’evoluzione globale dell’individuo, in cui le teorie orientali dei centri energetici ne sono struttura portante .

Lucilla Loddi
Counseling Espressivo e Arteterapie, Tecniche di riequilibrio psicocorporeo, Nata Raja Yoga

Laboratorio di Maggio
sab, 12 Maggio, 14:30 – 17:00

tutti i giovedi dalle 8.15 alle 9.15
tutti i venerdi dalle 19.00 alle 20.00


Informazioni e prenotazioni:
3202104307

mercoledì 25 aprile 2012

Il Corpo, dimora del Sé


Il Corpo, dimora del Sé



“Quando si appartiene completamente al proprio corpo si vive pienamente nel presente: La coscienza si estende tanto profondamente nel corpo che si sente pulsare la vita. Gli animali vivono così. Il gatto disteso al sole che guarda fuori dalla finestra è la raffigurazione perfetta di un organismo in pace con se stesso e con il mondo. E' uno stato che noi esseri umani sperimentiamo quando il nostro presente include il passato e determina il futuro, attraverso il collegamento della tradizione.”
La spiritualità del corpo
Alexander Lowen

Quotidianamente, quasi fosse una strana epidemia, osservo incredula donne, anche bellissime, trasformarsi, plastificando i volti, in stereotipe maschere aliene e alienanti.
Io non sono contro la chirurgia estetica, e queste righe non vogliono essere una critica a chi ne fa un uso sensato ed equilibrato, ma solo un invito alla riflessione. Soprattutto per me, che proprio non comprendo il perché di queste maschere inespressive, che ostacolano anche il libero e armonioso fluire della voce.
Aver percezione del proprio Sé corporeo, ed accettarlo con tutti i suoi difetti, sembra ormai un'eresia, nonostante emerga così palese il disagio di queste donne, mutilate della loro interiorità, proposte prima dal piccolo schermo e ora addirittura nella quotidianità, contribuendo alla costruzione di una personale immagine corporea veramente inappropriata.
Infatti la percezione del proprio Sé corporeo si disegna sulla base delle proprie esperienze fisiche ed emotive vissute già dalla vita intrauterina, sulla realtà somatica, su quanto ci rimandano gli altri e anche in relazione all'ambiente sociale in cui si vive.

Ma cosa rende così inaccettabile una ruga?
C'è qualcosa che dimora in ogni piega e solco della nostra epidermide, quel soffio vitale che si nasconde tra le rughe di un sorriso aperto, o nei disegni che dipartono da uno sguardo profondo, che come recita il detto, dovrebbe essere lo“specchio dell'Anima”.
Perché mutilare quello spirito di donna archetipa selvaggia e antica madre, creatività primeva e ancestrale?
Non sono i segni e le ferite a fare di noi ciò che realmente siamo?
Ciascuno di noi, si sviluppa e struttura come essere unico e irripetibile, tra sogni, dolori, delusioni, successi e aspirazioni. Tutto il nostro vissuto costruisce la nostra personalità, ma anche la nostra personalità corporea, attraverso espressioni e atteggiamenti posturali, disagi fisici, armonizzazioni e o disarmonie.
Il nostro corpo è una fedele mappa del nostro Sé più profondo, un'azione chirurgica equivale ad una mutilazione del proprio Sé.
Certamente il cambiamento è possibile e spesso auspicabile, ma io credo, che dovrebbe essere accompagnato da un processo maturato, graduale e soprattutto integrato: corpo, mente e anima.
Ogni momento di trasformazione è una fase critica nella riorganizzazione di questa immagine di sé, che ha bisogno di tempo e maturazione.

Ogni “segno” che si incide sul nostro corpo ha un suo significato nella nostra esistenza a diversi livelli; eliminarlo con un colpo di spugna in superficie probabilmente servirà solo a seppellirlo più profondamente, nel mare dell'inconscio, e quindi più pericoloso e incontrollabile emotivamente.

Certo, personalmente mi rendo conto che la mia pancia smagliata dalle gravidanze non sia proprio il massimo esteticamente; spesso mi imbarazza, soprattutto quando mi lascio prendere dal “clima balneare” della prova costume, quando tutte mi sembrano perfette, tranne me.
Ma poi qualcosa di antico prende spazio dentro di me e mi possiede, la vecchia saggia che risiede in me ridacchia della puerilità della mia superficialità. Allora ridacchio anch'io, tra me e me, mentre mia figlia mi guarda scuotendo la testa, con quei suoi occhi infiniti, e dice: “te sei tutta matta”.
Sicuramente non ha torto.
In effetti, il mio ventre bruttino è il mio passato, il mio presente e il mio futuro.
E' il mio centro, totem della mia esistenza, parla a gran voce dei miei sogni, dolori, desideri, paure, potere creativo. Continuo ad averne cura, certo, lo massaggio con creme e cerco di mantenere tonicità muscolare, soprattutto perché questo mi mantiene in contatto, anche attraverso un dialogo tonico, con questa parte così rilevante di me.
Questa pancetta, con grande senso di liberazione, la scuoto ballando, dando spazio alla sua espressione.
Si, insomma, non diventa bella, ma certamente è incredibilmente vivificata dalle esperienze e con la sua energia ravviva tutta me stessa.

Lucilla Loddi
Counseling Espressivo e Arteterapie, Tecniche di riequilibrio psicocorporeo, Nata Raja Yoga 

Laboratorio di Maggio
sab, 12 Maggio, 14:30 – 17:00

tutti i giovedi dalle 8.15 alle 9.15
tutti i venerdi dalle 19.00 alle 20.00


Informazioni e prenotazioni:
3202104307

Libro consigliato:
Corpo e cambiamento
Massimo Soldati
Prezzo € 14,90
Libro - Pagine 236 Anno: 2007
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venerdì 20 aprile 2012

Benessere

"Mi prendo cura del mio benessere, interiore e fisico. Non delego agli altri la mia felicità. Rispondo con tempestività ai richiami nei miei ruoli verso gli altri."
(Brahma Kumaris)



YogaDanza

tutti i giovedi dalle 8.15 alle 9.15
tutti i venerdi dalle 19.00 alle 20.00

informazioni sui costi dei corsi settimanali e prenotazioni: 3202104307 oppure a info@yogadanza.it

gli incontri sono a numero chiuso, è quindi necessario prenotare

mercoledì 18 aprile 2012

Incontri settimanali Yoga e Meditazione


Sono cominciati i nostri incontri settimanali:

- ॐ Nata Raja Yoga ॐ
tutti i giovedì mattina dalle 8.15 alle 9.15
tutti i venerdì sera dalle 19.00 alle 20.00
http://www.facebook.com/events/257839020973941/
http://www.yogadanza.it/yoga-danza.html

- OSHO KUNDALINI MEDITATION
tutti i mercoledì dalle 19,30 alle 20.30
http://www.facebook.com/events/324362710951937/

gli incontri sono a numero chiuso, è quindi necessario prenotare: 3202104307 oppure a info@yogadanza.it

Tessera associativa di 10 € valida un anno

si rilascia attestato di frequenza

gli incontri vengono riconosciuti come monte ore per il Master triennale Yoga Danza Counseling e Arteterapie, per il corso biennale di Istruttore in YogaDanza e per il corso annuale di Operatore Olistico in partenza a settembre 2012
http://www.yogadanza.it/formazione.html

presso A.D.Y.C.A.
Via Famagosta 6
Roma
http://tuttocitta.it/tcol/mappe/roma?cb=0&cx=12.45727&cy=41.91007&dv=Roma+%28RM%29%2C+Italia&ind=Via+Famagosta%2C+6&op=mc&ldv=Roma+%28RM%29%2C+Italia&lpr=RM&lre=Lazio&lcn=Roma&ccd=70464&cre=10&lty=C&lcd=70464&dsp=Roma&isciv=1&z=1&poi=0000&mtp=1&me=0&ae=0&te

Namastè

giovedì 12 aprile 2012

Aham: CorpoAnima

Io mio corpo diventa ciò che mangio e respiro. La mia Anima, diventa ciò che penso.
Quotidianamente riservo un piccolo spazio, nell' abbandono di ciò che viene percepito nel Silenzio del Cuore.



Namastè

Nata Raja Yoga
incontri a Roma, Prati:
giovedì dalle 8.15 alle 9.15
venerdì dalle 19.00 alle 20.00
info: 3202104307



martedì 10 aprile 2012

Mantra: "Il potere dei suoni" di Swami Ramananda


Il potere dei suoni
di Swami Ramananda



Quando vogliamo ascoltare musica ci sintonizziamo con la nostra stazione radio preferita. Secondo Swami Satchidananda, la meditazione mantrica funziona allo stesso modo: quando sentiamo l'esigenza di collegarci con ill nostro Io più profondo, non dobbiamo far altro che ripetere un mantra, ci sintonizzeremo così su quella frequenza interiore che è sempre disponibile.

Il mantra agisce infatti come un diapason, utilizzando il suono per creare una sensazione fisica che vibra nel corpo e nella mente

OM, spirito universale

Molte tradizioni spirituali considerano il suono come la prima forma di creazione, la manifestazione primordiale dello Spirito nella materia. I Veda identificano la sillaba OM come il primo suono, il suono elementare, che crea e contiene la gamma completa dei suoni e rappresenta lo Spirito infinito universale.

Come gli altri mantra, esso ha avuto origine dall'esplorazione interiore di antichi saggi che, raggiunto uno stato di profonda meditazione, riuscivano a udire suoni interiori quasi impercettibili, poi codificati in sanscrito. Nel tentativo quindi di raggiungere l'unione con il divino e la liberazione dalla sofferenza, i saggi svilupparono una serie di suoni che, intonati interiormente, concentravano i sensi sugli aspetti interiori e calmavano la mente.


Come scegliere quello giusto

Il mantra ideale è composto da poche parole o sillabe, in modo da poterlo ripetere facilmente. Nella meditazione, i significato del mantra non è essenziale: quel che conta è la ripetizione regolare del suono. E non è necessario limitarsi solo al sanscrito

Si possono infatti usare anche parole come "Amen", "Shalom", "Pace" o qualunque altra parola che per noi abbia un significato particolare. Basta scegliere un'espressione rinvigorente, una parola in grado di ispirare e risvegliare il cuore. Da evitare, invece, tutti quei termini che stimolano il pensiero e agitano la mente.


Accorda lo strumento

Anche se la meditazione è una questione di concentrazione mentale, è difficile controllarla se il corpo è in una posizione scomoda o il respiro è irregolare. Prima di cominciare è bene quindi eseguire un asana o una pratica di pranayama in grado di correggere i ritmi respiratori affanosi.


Passo per passo quello che devi fare

Siediti comodo su una sedia o sul pavimento, sostenendo la tua postura con una coperta o un cuscino, in modo da avere la schiena dritta per assumere una posizione stabile e rilassata. Chiudi gli occhi e fai alcuni respiri lenti e profondi, ripeti lentamente un mantra in modo regolare, concentrandoti il più possibile sul suo suono. Ripetilo in sintonia con il ritmo del tuo respiro.Dopo averlo recitato una decina di volte, ripeti il mantra scelto in silenzio muovendo solo le labbra. Dopo altre 10 ripetizioni, recitalo interiormente senza neanche muovere le labbra.

E' normale che si facciano strada nella mente dei pensieri, ma cerca di allontanarli e di riportare ogni volta l'attenzione sul mantra, sperimentando quanto più possibile il suono interiore e il suo potere.


Rifonda la tua vita grazie al mantra

Per uscire dallo stato meditativo, fai qualche respiro profondo e resta seduto in silenzio esaminando le sensazioni che provi. Puoi sentirti calmo e concentrato, oppure pervaso da sensazioni e pensieri che credevi ormai sepolti nel tuo subconscio e che possono sembrarti addirittura sgradevoli.

Indipendentemente dalla tua reazione immediata, sappi che la pratica regolare porta benefici immensi: ti consente di vivere il momento presente con maggiore intensità portandoti a fare scelte consapevoli anzichè rimanere intrappolato nelle solite reazioni.

Al di là del turbinio di pensieri, scoprirai un vasto silenzio rigenerante, una fonte di luce in grado di portare in superficie le radici della sofferenza e una fonte di saggezza che può trasformare dal di dentro la tua vita.
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Namastè

Nata Raja Yoga
incontri a Roma, Prati:
giovedì dalle 8.15 alle 9.15
venerdì dalle 19.00 alle 20.00
info: 3202104307

lunedì 9 aprile 2012

Preliminari alla pratica: Ahiṃsā

 Ahiṃsā
अहिंसा


"Piuttosto che detestare qualcuno che ti insulta,
prova per lui misericordia,
pensieri puri e positivi." 


 Ahiṃsā, la non violenza, è il primo Yama, o forme di astensione, indicate come prelimininari alla pratica del Raja Yoga. Essa comprende e contempla tutte le azioni, i pensieri e le parole, che causano sofferenza ad un altro essere vivente, animali compresi. 

La pratica di Ahiṃsā, cominciando ad esplorarla attraverso la meditazione, dolcemente si trasformerà in pratica quotidiana e poi in disposizione d'animo.

Namastè

Nata Raja Yoga
incontri:
giovedì dalle 8.15 alle 9.15
venerdì dalle 19.00 alle 20.00
info: 3202104307



venerdì 6 aprile 2012

Tema di oggi: in risonanza con la Luna, Hanuman e Chandra


Oggi è Luna piena, si amplifica la ricettività e la sensibilità, entrando in relazione simbolica con l'inconscio. Influisce negativamente sulla capacità di scelta e discernimento, amplificando gli stati d'animo negativi. affronteremo quindi una Sadhana improntata al distacco, umiltà e rilassamento.
Ricorre oggi nelle festività Hindu, Hanuman Jayanti, la commemorazione del dio scimmia, venerato per le sue capacità di elevazione spirituale, simbolo di saggezza, onestà, fede e purezza, è colui che aiuta l'Atman, il divino che è in noi, il vero "noi", a ricongiungersi con Paramatma, la Coscienza Universale.


Namastè

सत् सुख


Uno spazio tutto per Sè, in cui lo yoga ha inizio quando cessa l'attività della mente, questa armonia in movimento diventa gentilezza e bellezza interiore, una nuova attitudine verso noi stessi, mente-corpo e Anima.

tutti i giovedi dalle 8.15 alle 9.15

tutti i venerdi dalle 19.00 alle 20.00

informazioni sui costi dei corsi settimanali e prenotazioni: 3202104307 oppure a info@yogadanza.it

gli incontri sono a numero chiuso, è quindi necessario prenotare




domenica 15 gennaio 2012

Nata Raja Yoga

Perchè lo Yoga da solo non bastava?

Assolutamente si, lo Yoga come percorso spirituale è perfetto così com'è, piuttosto Nata Raja Yoga - Yoga Dance prende in prestito alcune tecniche di Raja Yoga per un percorso di autocura, volto al benessere psicocorporeo di stampo più occidentale, pone un maggiore accento all'ascolto da parte del conduttore, non c'è un maestro che insegna e un allievo che impara, ma un ascoltatore attento all'espressione psicocorporea del fruitore, che farà da specchio, per far emergere e consapevolizzare, blocchi corporei, disagi esistenziali, difficoltà emotive ed affrontarli così in un clima protetto attraverso il movimento e la verbalizzazione, ma a volte anche attraverso le tecniche espressive grafico- pittoriche e plastiche.

Nata Raja Yoga - Yoga Dance offre una modalità creativa e quindi attiva, per affrontare quelle contrarietà che la vita ci offre come stimolo verso l'evoluzione personale.

Orari corsi:
Giovedi dalle 8.15 alle 9.15
Venerdi dalle 18.00 alle 19.00

si rilascia attestato di frequenza

il percorso viene riconosciuto come monte ore per il Master triennale Yoga Danza Counseling e Arteterapie, per il corso biennale di Istruttore in YogaDanza e per il corso annuale di Operatore Olistico